Proposta architettonica
Il progetto si inserisce nella cornice della Cascina nuova di Borgaro, con l’intento di rafforzarne il ruolo di polo civico culturale e centro di aggregazione attraverso un intervento architettonico calibrato su alcuni obiettivi chiari:
• la valorizzazione dell’edificio storico vincolato attraverso l’accostamento di elementi leggeri e chiaramente leggibili
• il rafforzamento di uno spazio di carattere in cui la comunità possa riconoscersi e incontrarsi
• la fluidità, l’accessibilità e l’intuitività dei percorsi
• la creazione di un ambiente accogliente, confortevole e stimolante
• l’utilizzo di materiali poveri dialoganti con il contesto rurale
• la coerenza delle cromie nell’individuazione di un intervento unitario
L’intervento si configura in maniera unitaria come un unico gesto, sintetizzando il ruolo funzionale e iconico che è chiamato a svolgere: pur non mostrandosi in maniera invasiva all’esterno, esso definisce un nuovo portale d’accesso all’interno dell’androne esistente che, oltre a dare accesso adeguato ai piani superiorei, instaura una relazione di valore con l’ampio spazio della corte interna su cui gravitano le diverse funzioni. Si propone pertanto di valorizzare il ruolo di questo spazio pubblico limitando l’accesso carrabile alle operazioni di carico e scarico e all’eventuale accesso di mezzi di soccorso, inibendo la sosta stabile delle vetture.
Le nuove vetrate mantengono il carattere del fienile nella presenza dei pieni e dei vuoti sul fronte interno cortile, mentre lo liberano, evidenziando la struttura portante, sul lato corto della manica, in modo da ottimizzare l’illuminazione senza intaccare la coerenza del prospetto esterno e l’uniformità della copertura. I tamponamenti previsti sono risolti con trasparenze o pareti opache arretrate rispetto ai fili esistenti e differenziate per cromia, in coerenza con l’intento di sottolineare l’autonomia dell’intervento progettuale rispetto al complesso storico di valore, seppure in un delicato accostamento. L’uso del colore nelle strutture metalliche esterne è ripreso all’interno dell’aula studio per creare un sentiero di coerenza che accompagna l’utente, oltre a rispondere agli intenti di coerenza formale dell’intervento progettuale. La scelta di utilizzare materiali poveri con finiture grezze (pannelli acustici in fibra di legno a vista, reti metalliche, lamiera mandorlata, pavimentazioni in cemento), oltre a rispondere alle esigenze di fattibilità economica dell’intervento, incarna uno spirito di accostamento umile alla preesistenza storica, che non rinuncia all’articolazione percettiva delle diverse texture che richiamano l’architettura rurale.
Un ingresso accessibile, un'identità riconoscibile
Il ridisegno dell’area di concorso offre l’occasione di ripensare un volto d’accesso all’intero centro culturale attraverso:
• la creazione di un portale nel portale, spazio iconico di accesso al centro civico • la valorizzazione della corte interna, spazio pubblico incorniciato
• la risoluzione con un unico elemento, integrato e coerente, delle esigenze funzionali di distribuzione ed accessibilità delle due parti della manica
La struttura metallica si inserisce all’interno dell’androne incorniciando il portone d’ingresso come un nuovo portale, la cui consistenza permette di assorbire le funzioni richieste (ascensore, vani tecnici, piani e rampe di collegamento) e ridefinire i diversi ingressi in un sistema coerente e, allo stesso tempo, estremamente leggibile attraverso l’utilizzo di grafiche e scritte integrate, poi riproponibili come stickers all’interno degli ambienti. La scelta di collegare la manica a una quota più alta permette di scavallare l’ingresso senza soffocarlo; l’utilizzo di rampe risolve l’accessibilità sia lato aula studio che lato cinema. Il pianerottolo di collegamento diventa una stanza jolly aperta coperta e protetta dalla rete che fornisce un ulteriore polmone di sfogo esterno alle funzioni del primo piano, ad esempio attrezzata come sala svago con un tavolo da ping pong, tavolini e sedute informali.
Il tamponamento in rete metallica conferisce uniformità all’insieme e protegge dai volatili. L’uso del colore rafforza il carattere dell’intervento e fornisce un ottimo pretesto per il restyling grafico e comunicativo del centro civico.
?aula studio: incontro sperimentazione e crescita personale
Ala complementare dell’attuale biblioteca e dell’intero centro culturale, l’aula è uno spazio di studio, concentrazione e incontro, concepita secondo i contemporanei sviluppi degli spazi lettura bibliotecari così come del learning landscape degli ambienti dedicati all’apprendimento e alla formazione.
• spazio informale, atmosfera domestica
• diverse modalità di studio, lettura, collaborazione
• spazi individuali | spazi per il lavoro di gruppo, versatili e riconfigurabili • attenzione alla qualità acustica degli ambienti: spazi raccolti, privacy, limitazione dell’effetto riverbero
• valorizzazione luce naturale diffusa proveniente da nord
• spazi di svago (sala giochi) e relax (rampa morbida)
La sala studio prevede una ampia offerta di tipologie di arredi che ne consentono l’utilizzo secondo diverse modalità: dallo spazio accoglienza attrezzato con lockers e sistema di accesso a badge, alla rampa di raccordo con il livello inferiore della sala allestita con arredi informali, spazio relax, alla zona più tranquilla e dedicata allo studio e alla concentrazione. Separata da una parete mobile vetrata, una porzione dello spazio racchiude i tavoli tondi per lo studio di gruppo, che favoriscono lo scambio tra i diversi utenti. I tavoli sono pieghevoli, le sedute impilabili possono essere raccolte per liberare lo spazio o distribuite a file per configurare la sala per momenti di conferenza, spettacolo o proiezione. Il trattamento acustico della sala è volto a creare un ambiente non riverberante in cui non si verifichi l’effetto rimbombo che porta gli utenti ad alzare progressivamente la voce e alterare il giusto livello di quiete necessario allo spazio di lavoro proposto.
Un attento design della lettura permette di offrire una risposta, con spazi adeguati e risorse diversificate, alle diverse esigenze degli utenti. A partire dallo spazio raccolto per la lettura individuale, protetto, in cui il lettore si possa, appunto, concentrare su quello che sta leggendo. Qui la lettura avviene in quella che viene comunemente detta modalità lean back, caratterizzata da una fruizione rilassata, ‘appoggiati all’indietro’ (ad esempio, in poltrona). La fruizione lean forward, quella che si ha quando siamo protesi in avanti “verso l’informazione”, come facciamo quando scriviamo o studiamo un libro seduti alla scrivania, o lavorando al computer è prevista in un’apposita area organizzata in modo più tradizionale, che possa permettere agli utenti di operare in modalità BYOD, collegando il proprio dispositivo alla rete e nel quale sia garantito il raccoglimento ed il silenzio.
Sostenibilità ambientale, economica e sociale
Il progetto propone la visione di una sostenibilità di ampio respiro, in cui tutti gli aspetti sono presi in considerazione e bilanciati mettendo al centro il benessere e la qualità di vita degli abitanti:
• efficienza energetica e risparmio risorse
• utilizzo fonti rinnovabili laddove possibile
• comfort termico, acustico, illuminotecnico
• utilizzo materiali umili ma con basso livello di deperimento e buona manutenibilità nel tempo
• utilizzo sistemi personalizzati di calibrazione delle apparecchiature
Sebbene si tratti di un intervento puntuale, privo delle potenzialità di una completa riqualificazione dell’edificio esistente, l’intervento punta a realizzare una scatola efficiente a sé stante, dalle alte prestazioni dell’involucro e l’efficienza impiantistica, combinata alla creazione di un luogo di benessere per gli utenti, in cui è massima l’attenzione posta al comfort termico e acustico, insieme alla qualità della luce naturale ed artificiale e la possibilità degli utenti di regolare e personalizzare l’ambiente percepito. Questo permette allo stesso tempo di evitare inutili sprechi di risorse, parallelamente all’ausilio fornito dai sensori di presenza, per quanto riguarda l’illuminazione artificiale.
Innovazione, tecnologia e comfort
Nella proposta l’innovazione è innanzi tutto concezione spaziale innovativa: la flessibilità e la versalità dell’organizzazione interna mette gli utenti al centro e non chiude strade blindando comportamenti attesi. L’uso della tecnologia è finalizzato al comfort nell’esperienza degli ambienti costruiti, attraverso sistemi integrati (assorbiti nell’edilizia stessa) o sistemi di interazione tra utente e spazio, volti alla personalizzazione e alla differenziazione, come per esempio:
• l’inserimento di arredi su disegno attrezzati (tavoli contenitori, connettività delle postazioni, separé acustici e igienici amovibili)
• la proposta di postazioni individuali personalizzabili (luce dimmerabile, prese pensili mobili, cuffie insonorizznti)
• la presenza di diverse tipologie di arredi informali, per favorire la lettura e il dialogo in modalità altre
• l’utilizzo di tecnologia a badge digitale (contactless) per l’accesso
agli spazi e ad altre funzioni opzionali abbinabili (come per esempio
la macchinetta del caffè, la prenotazione dei dispositivi tecnologici in condivisione e della sala formazione)
• la proposta di dispositivi tecnologici in condivisione come la lavagna digitale touch screen nell’area formazione, tablet o pc (in base alle risorse utilizzabili per le dotazioni)
Lo spazio è un dispositivo educativo (lo spazio come terzo educatore citato da Loris Malaguzzi all’interno della sua visione pedagogica) al servizio degli utenti che se ne appropriano interpretando usi. Non si tratta tuttavia di un contesto passivo, quanto di un ambiente stimolante che contribuisce a creare occasioni, che facilita lo scambio, l’apprendimento, la ricerca, la scoperta.
In questa cornice la tecnologia è uno strumento integrato all’architettura: sensori, dispositivi, materiali prestanti non sono sbandierati come valori in se stessi, ma sono parte attiva della cassetta degli attrezzi della progettazione, innanzi tutto, e dell’utenza nell’evoluzione della vita dell’ambiente stesso.
Si va quindi dalla concezione di un involucro efficiente e prestante, allo studio dell’illuminamento naturale basato sulla valutazione del Fattore Medio di Luce Diurna, e all’integrazione di quello artificiale ponendo attenzione a fattori percettivi fondamentali come la temperatura di colore e la resa cromatica, oltre alla valutazione dell’illuminamento sul piano di lavoro. Sistemi di illuminazione dimmerabili sono poi fondamentali per calibrare l’utilizzo del singolo utente nella singola situazione. Integrando qualche semplice accorgimento domotico al badge digitale si può immaginare che ogni utente venga automaticamente riconosciuto e trovi nella sua postazione le impostazioni che aveva predisposto.
Significativa è poi l’attenzione posta alla creazione di uno spazio dall’acustica ottimale: è oggi riconosciuto come il disagio acustico, lo stress e l’affaticamento d’ascolto siano in parte collegati alla bassa qualità di un ambiente sonoro. Scopo dei trattamenti acustici previsti è stato quindi quello di considerare la “qualità acustica” come parametro compreso fin da subito nel processo di progettazione degli spazi, considerato e soppesato le diverse configurazioni possibili, attingendo ai parametri acustici che rendono oggettiva la percezione soggettiva del suono in un ambiente confinato quali il tempo di riverberazione, il suono diretto, le prime riflessioni, le riflessioni successive e la diffusione, l’uniformità e l’omogeneità del campo sonoro, l’intelligibilita del parlato (STI, il concetto alla base della valutazione della comprensione della parola).